La conservazione dei piani interrati nei palazzi storici richiede un’attenzione particolare, soprattutto quando si tratta di contrastare l’umidità di risalita, che non solo compromette la stabilità strutturale degli edifici, ma rappresenta anche un rischio per la salubrità degli ambienti, spesso destinati ad accogliere archivi, opere d’arte e collezioni di inestimabile valore. Negli ultimi anni, i dati scientifici hanno dimostrato l’efficacia della Tecnologia CNT, aprendo nuove prospettive per il restauro sostenibile, attraverso interventi meno invasivi e più compatibili con i materiali storici.

Uno degli esempi più significativi di questo approccio è rappresentato dall’applicazione della Tecnologia CNT nel prestigioso edificio storico di Napoli, Villa Doria D’Angri. Qui, la CNT è stata installata per contrastare l’umidità di risalita nel piano interrato, caratterizzato da murature di oltre un metro di spessore e a diretto contatto con il terreno. In occasione del Cantiere di Conoscenza organizzato da Domodry, proprio a Villa Doria D’Angri, il team di ricerca CNT-APPs, insieme a un gruppo di esperti, ha analizzato lo stato delle murature dopo oltre un decennio dall’installazione della Tecnologia a Neutralizzazione di Carica CNT, riscontrando risultati sorprendenti: murature perfettamente asciutte, prive di umidità di risalita, con un miglioramento significativo in termini di salubrità e comfort ambientale.

Tra gli esperti presenti durante l’incontro, anche il prof. Claudio Grimellini, Coordinatore della Sezione Provinciale di Napoli dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura-ETS, esperto nella rifunzionalizzazione dei centri storici e nella riqualificazione degli edifici antichi. Lo abbiamo intervistato per approfondire il ruolo della CNT nel settore del restauro e della conservazione edilizia. Con lui abbiamo discusso delle potenzialità di questa tecnologia, delle criticità legate alla conservazione degli ambienti ipogei e delle prospettive future per un restauro sempre più sostenibile e integrato con le esigenze del patrimonio storico.

Qual è la sua opinione sulla Tecnologia a Neutralizzazione di Carica CNT? In particolare, quali sono le sue considerazioni sui risultati ottenuti nei piani interrati?
«Nell’ambito delle tecnologie avanzate per l’eliminazione dell’umidità di risalita capillare nelle murature, la CNT costituisce un esempio di intervento tecnico innovativo, sperimentale, non invasivo e compatibile con i materiali e le tecniche tradizionali impiegate nella realizzazione di manufatti murari, a differenza di quanto accadeva precedentemente. Resta sottinteso che comunque ne va verificato il comportamento nel tempo mediante opportuni metodi di monitoraggio. Mi sono interessato all’applicazione di questa tecnologia in quanto con essa si sono ottenuti dei risultati veramente eccezionali nei piani interrati degli edifici.»

Nel Cantiere di Conoscenza a Villa Doria D’Angri è stato analizzato lo stato di conservazione delle murature monumentali del piano -2, in cui è installata la Tecnologia CNT. Quali aspetti l’hanno colpita maggiormente durante questa esperienza?
«Villa Doria D’Angri è un edificio storico di grande interesse, caratterizzato da una particolare condizione ambientale. Costruita su terrazzamenti a ridosso della collina di Posillipo, la villa presenta non solo fondazioni tradizionali non impermeabilizzate, ma anche muri perimetrali direttamente a contatto con il terreno, senza la presenza di intercapedini. Questa configurazione accentua significativamente il fenomeno della risalita capillare. Nonostante queste criticità, sono stati ottenuti risultati notevoli grazie ad una collaborazione interdisciplinare ed un’attenta analisi diagnostica prima dell’applicazione del sistema.»

Quali sono i rischi legati alla conservazione di libri, opere d’arte e documenti negli archivi sotterranei di edifici monumentali? Ritiene che la tecnologia CNT possa essere una soluzione efficace per contrastare l’umidità in questi ambienti?
«In rapporto agli edifici monumentali che ospitano istituti culturali, quali biblioteche, musei, archivi, etc. noi riscontriamo che spesso i piani seminterrati o interrati vengono destinati a depositi afflitti da gravi fenomeni di umidità. Pertanto gli oggetti in essi conservati possono spesso essere attaccati da fenomeni di degrado che ne potrebbero compromettere l’integrità.
La tecnologia CNT ha, quindi, dimostrato di essere in grado di eliminare l’umidità persistente nelle murature di questi ambienti.»

La CNT, quindi, potrebbe diventare uno strumento strategico per la conservazione delle opere d’arte nei piani interrati?
«La Tecnologia CNT interviene sulla causa primaria dell’umidità di risalita. Eliminando l’origine del deterioramento, diventa possibile intervenire con metodi compatibili e sostenibili non solo nel rapporto tra il supporto murario e i beni culturali integrativi, come stucchi, affreschi, sculture, rilievi e rivestimenti pregiati in legno o marmo, ma anche sulle problematiche legate alla loro corretta conservazione e salvaguardia.»

I risultati della Tecnologia CNT sono stati ottenuti seguendo un approccio rigorosamente scientifico: osservazione, sperimentazione e raccolta dati. Qual è il contributo che questa tecnologia può offrire all’edilizia e al restauro sostenibile?
«Poiché la CNT si basa su un approccio rigorosamente scientifico e interdisciplinare, fondato su osservazioni, sperimentazioni e raccolta dati, esso rappresenta uno strumento compatibile e sostenibile per il recupero degli ambienti interrati, seminterrati e dei piani terra. Sebbene sia necessario un monitoraggio costante, questa tecnologia consente di rendere nuovamente fruibili e valorizzabili tali spazi, restituendoli a un’utenza controllata per visite ai depositi, esposizioni temporanee dei materiali conservati e altre attività culturali.»


CV Claudio Grimellini

Claudio Grimellini, Architetto, Professore Associato (fuori ruolo) di Tecnologia dell’architettura, Coordinatore della Sezione Provinciale dell’ “Istituto Nazionale di Bioarchitettura-ETS”, già Direttore del “Dipartimento di Configurazione e Attuazione dell’Architettura” dell’Università degli Studi di Napoli, conduce studi e ricerche sia sulla rifunzionalizzazione dei centri storici e del riuso degli edifici antichi, con particolare attenzione ai complessi conventuali, sia sulla definizione progettuale e tecnologica dei parchi urbani-agricoli-archeologici e sulla riqualificazione delle fasce costiere.