L’umidità da risalita capillare è una patologia che affligge particolarmente gli edifici in muratura del patrimonio edilizio storico incidendo particolarmente sulla conservazione dei Beni Culturali.
Tra le tipologie di umidità continua ad essere la più insidiosa per effetto dell’impossibilità di eliminare la causa, che dipende dal naturale contenuto idrico del sottosuolo e dall’attitudine dei materiali porosi ad assorbire acqua nel sistema capillare ed a trasportarla verso l’alto in opposizione al sistema gravitazionale.
Il mondo della ricerca tecnologica ha considerato il fenomeno dell’umidità nelle strutture murarie, come patologia del secondo ordine, rispetto ai temi della sismica e dell’energetica, riconoscendone esclusivamente gli effetti negativi sul benessere abitativo e sulla conservazione degli strati superficiali, e quindi di minor impatto rispetto ai dissesti strutturali ed al dispendio energetico.
Di conseguenza gli investimenti nel settore dell’umidità sono stati molto limitati e la ricerca scientifica universitaria non ha segnato alcun progresso significativo negli ultimi 20 anni, lasciando il campo agli operatori del mercato che, in uno scenario incontrollato ed alimentati dalla deresponsabilizzazione indotta dal mondo scientifico, non sempre hanno proposto interventi sufficientemente sperimentati ed efficaci.
Ugualmente i tecnici del settore edile e del restauro non hanno potuto far riferimento, salvo i casi di eccellenza, a protocolli per la diagnosi, per la caratterizzazione delle murature umide, per la definizione dei tipi di umidità e per la progettazione degli interventi di risanamento che se parzialmente esistenti (UNI 11085 – UNI 11121 – Determinazione del contenuto umido dei materiali mediante metodo gravimetrico o a carburo di calcio), non hanno avuto un’efficace diffusione e non risultano idonei alle esigenze operative di cantiere.
Di contro le ricerche svolte in altri settori scientifici, anche non troppo lontani, hanno evidenziato che le caratteristiche meccaniche ed energetiche [resistenza, durabilità, inerzia termica…] dei materiali (cls e tufo) sono fortemente influenzate dalla presenza di acqua assorbita dall’esterno e che, per esempio, è possibile incidere sul comportamento inerziale all’interno dei capillari dell’acqua, neutralizzando la molecola con l’introduzione di deboli campi elettrici.
Se quest’ultima considerazione ha stimolato il partner industriale a definire un modello di intervento innovativo che propone una completa inversione di approccio al problema rispetto a tutti gli interventi cosiddetti tradizionali; altrettanto deve fare il mondo scientifico riaprendo le frontiere ad una innovativa ricerca sperimentale che consideri strategico il settore dell’umidità ed indaghi e definisca, in relazione al fenomeno di risalita capillare:
Inoltre, al fine di ottenere un chiaro quadro di riferimento attualizzato, la ricerca dovrà specializzarsi sulla verifica prestazionale del sistema con “tecnologia a neutralizzazione di carica” ed eventualmente altri sistemi elettrofisici presenti sul mercato, mediante:
Contestualmente la ricerca si prefigge di sviluppare un format sperimentale per le verifiche prestazionali degli interventi con il sistema a neutralizzazione di carica che potranno essere estese sul territorio nazionale ed internazionale mediante la predisposizione di accordi di programma tra il partner industriale ed i singoli soggetti interessati alla ricerca. (Vedi allegato tipo)
Il Comitato scientifico in accordo con il Partner industriale ha l’ulteriore compito di coordinare le ricerche in essere e in divenire, analizzando i contenuti e traendo gli spunti per ulteriori analisi ed approfondimenti, fermo restando l’autonomia di ogni centro di ricerca e la proprietà dei dati scientifici di ogni singolo partecipante alla ricerca.
Il Comitato scientifico in accordo con il Partner industriale si adopererà per la divulgazione della ricerca mediante pubblicazioni scientifiche su riviste specializzate del settore, la partecipazione a convegni e seminari e la redazione di una monografia che aggiorni la tematica del risanamento delle murature affette da umidità da risalita capillare inserendo anche gli esiti delle sperimentazioni condotte, fermo restando che la scelta di mezzi, modalità e tempistiche delle attività e le conseguenti pubblicazioni dei risultati scaturenti dal Progetto è demandata in modo esclusivo ai rispettivi Responsabili scientifici delle singole sperimentazioni.
La ricerca ha inoltre l’obbiettivo di definire possibili evoluzioni della tecnologia CNT o ad essa connesse mediante ulteriori campagne scientifiche e sperimentali.
Il Progetto di Ricerca qui proposto, indirizzato a docenti, ricercatori e studenti universitari del settore dell’ingegneria, dell’architettura e del restauro, si prefigge l’obiettivo di diffondere le conoscenze sull’importante innovazione rappresentata, nell’ambito della deumidificazione muraria, dal Sistema CNT (Charge Neutralization Technology – Tecnologia a Neutralizzazione di Carica) , tecnologia a cui è già stata riconosciuta la valenza di “metodo scientifico” per la definitiva risoluzione delle problematiche da umidità capillare nell’ambito degli edifici storici e dell’ambiente costruito in genere.
Possono aderire al progetto tutti gli Istituti (Atenei e/o Enti di Istruzione Superiore) italiani o esteri, pubblici e privati, attraverso i Dipartimenti e/o Centri di Studi e di Ricerca attinenti le discipline connesse all’ambiente costruito in genere, con particolare riguardo ai campi dell’edilizia e del restauro, quali ad esempio le Scuole Politecniche, le Facoltà di Ingegneria, di Architettura e di Geologia, le Scuole superiori di Restauro, gli Enti di Ricerca ed i Ministeri ecc.
Nell’ambito del territorio di riferimento di ciascun Istituto aderente al Progetto, verranno individuati uno o più edifici di particolare notorietà e rilevanza storico-artistica, affetti da patologie di umidità da risalita capillare, da utilizzare come casi-studio per l’applicazione di un impianto CNT per la deumidificazione muraria.
I Partner industriali (Leonardo Solutions Srl – Domodry Srl) metteranno a disposizione, in comodato d’uso gratuito per un periodo minimo di due anni (eventualmente prolungabile ove necessario), un impianto di deumidificazione CNT da installare negli edifici di cui sopra, in accordo con l’Ente proprietario dell’immobile (Comune, Demanio, Ente ecclesiastico, ecc.), che da quel momento consentirà l’accesso all’immobile stesso a docenti e/o studenti per le periodiche attività di monitoraggio e visite didattiche.
La partecipazione dell’Istituto aderente al Progetto potrà essere attivata mediante la stipula di un’apposita Convenzione di Ricerca, da sottoscriversi tra l’Istituto stesso ed i Partner industriali
Per ciascun Istituto aderente, il Progetto si articolerà in due fasi distinte:
Osservazione e raccolta dati sul campo, a seguito dell’installazione in comodato dell’impianto di deumidificazione CNT, per un periodo minimo di due anni, eventualmente prolungabile ove necessario per consentire ulteriori osservazioni e verifiche, sino al completamento della fase di deumidificazione muraria
Analisi ed elaborazione dei dati, con varie attività di reportistica, paper, ecc. che potranno essere pubblicate tramite i diversi canali in uso (testate scientifiche, siti web, ecc.) ed eventualmente inserite come argomenti di relazione all’interno di seminari e convegni accademici, nazionali e/o internazionali, di futura programmazione.
Non viene posto un limite temporale alla durata della Fase 2, è tuttavia auspicabile che entro un anno dal completamento della Fase 1 abbia luogo almeno un primo rapporto sui risultati conseguiti.
Al fine di ottenere risultati coerenti ed organici con i dati raccolti nel più ampio quadro di ricerca, le modalità sperimentali dovranno essere concordate con il comitato scientifico di cui all’accordo di programma, fermo restando che la scelta di mezzi, modalità e tempistiche delle attività e le conseguenti pubblicazioni dei risultati scaturenti dal Progetto è demandata in modo esclusivo ai rispettivi Responsabili scientifici delle singole sperimentazioni.
Le visite di controllo da parte del comitato scientifico e didattiche presso l’immobile oggetto d’intervento potranno avvenire tanto nella Fase 1 quanto nella Fase 2.
Per facilitare quanto più possibile la diffusione delle informazioni inerenti lo sviluppo del Progetto, è stato attivato il presente sito web i cui contenuti vengono alimentati e aggiornati tramite il contributo di ciascun Responsabile scientifico partecipante al Progetto.
Sul sito viene pubblicata una scheda con le informazioni riguardanti ogni specifica sperimentazione , come ad esempio il titolo e una breve descrizione con le finalità della sperimentazione stessa. Tale scheda può eventualmente essere aggiornata con le informazioni riguardanti lo stato di avanzamento della sperimentazione; resta inteso in ogni caso che la stesura – e, soprattutto, l’autorizzazione alla pubblicazione – delle suddette informazioni è demandata in modo esclusivo ai rispettivi Autori.
I partner industriali (Leonardo Solutions Srl – Domodry Srl) si sono impegnati a sostenere i costi per l’attivazione ed il mantenimento del presente sito web, nonché i costi per altre eventuali attività a diretto supporto del Progetto di ricerca.
La ricerca qui proposta è inserita nel Progetto nazionale sviluppato dal comitato scientifico costituito dalle Università di Ferrara, Napoli, Padova, Salento e Torino che ha il ruolo di coordinare tutte le ricerche, fermo restando la proprietà dei dati di ogni sperimentazione del singolo responsabile scientifico.
Detto Progetto si inquadra nell’ambito di un più ampio Protocollo d’Intesa a supporto di Ricerca e Trasferimento Tecnologico, protocollo stipulato tra le medesime Università di cui sopra.