La salubrità dell’aria Indoor, il benessere degli inquilini e la sicurezza delle abitazioni sono aspetti fondamentali che gli amministratori professionisti di condominio e immobili possono garantire attraverso l’applicazione di soluzioni innovative e tecnologicamente avanzate, rendendo quindi i condomini sempre più efficienti e performanti.
A sostenerlo è l’ing. Francesco Burrelli, Presidente nazionale e socio fondatore di ANACI, Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari, impegnata nella promozione di attività di carattere formativo rivolte ai professionisti del settore, con il fine di tutelare i condomini e migliorare le loro condizioni di vita in casa. Tra le soluzioni innovative e sostenibili, presentate lo scorso 27 maggio a Milano, in occasione del Consiglio Nazionale di ANACI, non poteva mancare la Tecnologia CNT del Gruppo Leonardo Solutions – Domodry, in grado di assicurare salubrità e sicurezza, liberando gli ambienti dal fenomeno dell’umidità di risalita capillare, causa di degrado per le costruzioni e danni per l’ambiente e la salute.
Presidente Burrelli, qual è la situazione attuale del patrimonio immobiliare in Italia alla luce della direttiva europea sulle case Green, e cosa è stato fatto fino ad ora?
«In Italia ci sono 77milioni di fabbricati, di cui circa 36milioni sono edifici residenziali. Escludendo i luoghi di culto e gli edifici di particolare pregio storico e architettonico, sono circa 1milione e 800mila quelli interessati dalla direttiva europea “EPBD” sulle case Green, e di questi circa un 1milione e 300mila sono condomini. Di risparmio energetico si parla già negli anni 70. La prima norma (L. n.373/76) per il contenimento del consumo energetico per usi termici risale al 1976. In seguito con la Legge n. 10 del 1991 si cerca di ridurre i consumi di energia e di migliorare le condizioni di compatibilità ambientale. Le norme di riferimento sul tema c’erano già, ma in quegli anni non erano considerate da chi costruiva. Il cambio di passo arriva solo con la direttiva 2002/91/CE del Parlamento europeo e del Consiglio. Quindi i dati e la storia ci dicono che il patrimonio immobiliare su cui oggi dobbiamo lavorare è quasi tutto in classe G».
Qual è invece lo stato degli edifici dal punto di vista della sicurezza?
«La prima legge italiana in tema sicurezza risale al 1974 (L. 2 febbraio 1974, n. 64), periodo in cui il 75% dei fabbricati erano già stati costruiti, senza nessuna norma tecnica di riferimento. Le prime NTC, infatti, sono state approvate solo nel 2008 e riviste nel 2018.
D’altra parte l’Europa è poco interessata al tema, essendo un problema, quello della fragilità del territorio, che riguarda esclusivamente l’Italia.
Ci troviamo quindi con un patrimonio edilizio molto fragile, sia dal punto di vista energetico che della sicurezza, e con problematiche di carattere economico sociale da risolvere, poiché non tutti hanno le risorse per rendere la propria casa Green e sicura, ma tutti hanno diritto a vivere dignitosamente nella propria abitazione».
Come saranno quindi le abitazioni nel futuro prossimo e come cambierà la figura dell’amministratore di condominio?
«Prima di tutto ogni casa dovrà essere sicura dal punto di vista strutturale e impiantistico, dovrà essere accessibile a tutti, flessibile, connessa e interconnessa. Fino agli anni 80 i fabbricati erano considerati statici, ora sono vivi perché attraverso le nuove tecnologie comunicano il loro stato di salute, consentendoci di fare manutenzione predittiva e non più preventiva.
L’amministratore del patrimonio immobiliare professionista sarà quindi la nuova figura di riferimento per il condominio e dovrà avere capacità di property, facility, building manager e asset management. Quindi la nuova figura sarà quella di Amministratore del patrimonio immobiliare. Una nuova figura adeguata a gestire i fabbricati pieni di tecnologia, con massima attenzione al risparmio energetico.
Sembra il futuro, in realtà è già presente, poiché la tecnologia è in grado di garantire tutto ciò, ma è vera innovazione solo quando tutti la possono utilizzare».
L’ing. Michele Rossetto, inventore della tecnologia CNT, afferma che non può esserci edilizia del futuro senza risolvere i problemi del passato. Nello scenario che ci ha prospettato qual è il ruolo e il valore della tecnologia CNT?
«L’umidità di risalita capillare è tra le cause di degrado dell’edificio, poiché l’acqua presente nelle pareti mette a rischio la sua sicurezza strutturale, inoltre è una minaccia al benessere, alla salute e alla qualità di vita degli abitanti. La tecnologia CNT, tramite un apparecchio di piccole dimensioni, neutralizza la carica elettrica dell’acqua presente nel terreno a contatto con la muratura, interrompendo così la sua risalita. Le condizioni di sicurezza e salubrità delle abitazioni sono quindi ripristinate, senza alcun intervento invasivo. Non solo, la tecnologia è in grado di apportare valore anche dal punto di vista energetico. Infatti, gli edifici, i cui piani bassi e le cantine sono colpite dall’umidità di risalita, necessitano di maggiore energia per il risaldamento di tutti gli ambienti, di conseguenza l’aumento in termini di consumo energetico colpisce l’intero condominio».
FRANCESCO BURRELLI PRESIDENTE NAZIONALE DI ANACI
Si laurea al Politecnico di Torino in ingegneria elettronica con specializzazione in bioingegneria. È amministratore condominiale e immobiliare dal 1975. È socio fondatore di ANACI – Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari – di cui ha rivestivo varie cariche fino a diventare Presidente Nazionale nel giugno del 2014. È Componente della Commissione CEI (Comitato Elettrico Italiano), Primo Presidente della Commissione Informatica Nazionale ANACI. Dal 2005 è iscritto all’Ordine Nazionale dei Giornalisti. Ha scritto, libri e numerosi dossier su riviste tecniche in tema sicurezza, ambiente di lavoro, responsabilità dell’amministratore di condominio, impianti e cablaggi. Dal 2004 al 2009 è stato Sindaco del Comune di Val Della Torre. È relatore in molti convegni nazionali e dal 1995 tiene corsi di formazione per gli amministratori di condominio in tutta Italia. È direttore responsabile ed Editoriale della rivista Amministrare Immobili dal 2014.