Lo scorso 28 marzo professori e membri del gruppo di lavoro CNT apps si sono dati appuntamento a Lecce per verificare le condizioni e condividere i dati relativi ai due casi studio su cui, dal 2011, è stata applicata la tecnologia CNT Domodry.
Si tratta della Chiesa di San Matteo e dell’Edificio del Buon Pastore, sede dell’Università del Salento, due strutture storiche esposte al degrado da umidità di risalita. Il fenomeno è infatti molto diffuso nel centro storico di Lecce, sia per le proprietà assorbenti tipiche della pietra leccese sia per la presenza di un fiume sotterraneo, che scorre quasi in superficie.
All’incontro hanno partecipato Fabio Fatiguso, Professore Ordinario di Architettura Tecnica del Politecnico di Bari, Graziella Bernardo, Ricercatrice presso il Dipartimento di Ingegneria e Fisica dell’Ambiente dell’Università della Basilicata, Paolo Congedo, Professore associato di Fisica Tecnica Ambientale dell’Università del Salento e l’arch. PhD Biancaneve Codacci Pisanelli già funzionaria della Direzione Generale per il Paesaggio e le Belle Arti del Ministero della Cultura.
Gli esperti e i ricercatori intervenuti hanno potuto documentare, studiare e fare ricerca applicata su alcuni dati importanti:
- la stabilità dell’efficacia nel tempo della tecnologia CNT
- la salubrità ambientale indotta dall’assenza di umidità di risalita negli ambienti
- il miglioramento delle prestazioni energetiche delle murature asciutte rispetto alle preesistenti condizioni umide
- lo stato di conservazione di restauri e ristrutturazioni nel tempo.
Dalla valutazione è emerso che le condizioni della Chiesa di San Matteo, grazie alla Tecnologia a Neutralizzazione di Carica CNT Domodry sono notevolmente migliorate e stabili nel tempo.
«Dai rilievi strumentali fatti sulle murature appare tutto salubre – afferma il prof. Congedo – non c’è più alcuna evidenza di umidità di risalita».
Condizione confermata anche dal prof. Fatiguso che per la prima volta visita l’edificio: «le termografie non mettono in evidenza situazioni di presenza di umidità, né differenze di temperatura nella muratura, cosa che si nota anche all’apparenza e al contatto. Non ci sono nemmeno spolveri, né fenomeni di degrado, quindi il riscontro scientifico mette in evidenza l’assenza di umidità».
Situazione pienamente condivisa dall’Arch. Giorgio Rizzo, Responsabile tecnico dell’Arcidiocesi di Lecce.
Analoga situazione – murature asciutte – si riscontra anche nella sede universitaria del Buon Pastore: l’edificio sarà molto presto oggetto di restauro, pertanto con l’inizio dei lavori di cantiere il gruppo di lavoro tornerà a riunirsi per gli opportuni rilievi.
«Il cantiere a cielo aperto – ha concluso la prof.ssa Bernardo – potrebbe essere una bella esperienza di ricerca sul campo, con la possibilità di ulteriori e nuovi approfondimenti in materia».