L’architettura tecnica svolge un ruolo cruciale nella costruzione, conservazione e innovazione degli edifici, influenzando direttamente la qualità della vita e la sostenibilità delle strutture. In questo contesto, figure di spicco come la professoressa Rossella Corrao, docente presso l’Università di Palermo e membro della Giunta Ar.Tec, giocano un ruolo strategico nel guidare il progresso e la ricerca nel settore.

Di recente, la professoressa Corrao ha preso parte a due eventi di rilievo, entrambi con il coinvolgimento significativo del Gruppo Domodry. A Napoli, ha moderato una sessione durante l’evento dedicato ai risultati conseguiti dopo dieci anni di sperimentazioni scientifiche sul tema specifico dell’efficacia della Tecnologia a Neutralizzazione di Carica CNT, condotte dalle università aderenti al CNT-APPs.

A Palermo, invece, ha contribuito attivamente all’organizzazione del Colloqui.AT.e 2024, il prestigioso convegno internazionale promosso annualmente dall’Ar.Tec. Quest’anno, l’evento ha affrontato una vasta gamma di tematiche, dal passato storico delle tecniche di costruzione alla valutazione delle performance degli edifici, all‘innovazione edilizia e alla digitalizzazione.

All’interno della Giunta Ar.Tec, la professoressa Corrao si dedica alla comunicazione e alla promozione delle attività della Società Scientifica, giocando un ruolo cruciale nella diffusione delle conoscenze nel campo dell’Architettura Tecnica. Con lei, esploriamo le prospettive future di questo importante settore.

Cos’è Artec e qual è il suo ruolo nel settore?

«Ar.Tec è una Società Scientifica che riunisce gli architetti tecnici d’Italia appartenenti all’ex settore ICAR 10, Architettura Tecnica, ora aggiornato a CEAR 08A in base al recente DM 639 pubblicato lo scorso maggio. La sua missione è promuovere l’innovazione nel settore edilizio e divulgare i risultati degli studi e delle ricerche condotti dai suoi membri, che operano principalmente nelle università italiane. 

Sebbene Ar.Tec coinvolga principalmente il mondo accademico e i professionisti italiani, la società ha recentemente ampliato i propri confini includendo anche architetti tecnici internazionali, come dimostrato dalla nutrita partecipazione di stranieri al nostro ultimo convegno annuale.  L’obiettivo principale è favorire l’evoluzione dell’attività scientifica dei propri associati, sia nazionali che internazionali, tenendo conto dei continui cambiamenti normativi e delle mutate esigenze degli utenti, delle innovazioni tecnologiche, dei cambiamenti climatici. Questi temi sono al centro delle nostre discussioni e ricerche».

Potrebbe spiegarci perché l’assenza di umidità di risalita capillare è rilevante nell’architettura tecnica e quale valore aggiunto apporta?

«L’architettura tecnica, essendo un ambito scientifico che si occupa della costruzione, della salubrità e della conservazione degli edifici, nonché del loro rinnovamento per soddisfare sempre più compiutamente le esigenze degli utenti, è fortemente interessata a sistemi che contrastino l’umidità di risalita. Questo fenomeno ha un impatto significativo sulla conservazione e sull’integrità delle strutture murarie e degli strati di finitura degli elementi tecnici (come solai a terra, pareti perimetrali e partizioni interne), influendo anche sul benessere e sulla salubrità degli ambienti. L’assenza di umidità di risalita contribuisce a mantenere l’integrità dei manufatti, migliora la qualità dell’aria e il comfort degli ambienti di vita. Questo tema è di grande interesse per il settore dell’architettura tecnica, poiché attivamente coinvolto nello sviluppo di soluzioni innovative che superino le tecniche di intervento tradizionali, spesso invasive e poco efficaci».

Qual è il suo punto di vista sulla Tecnologia CNT, avendo partecipato agli eventi di Napoli e Palermo e ascoltato le testimonianze dei ricercatori del CNT-APPs?

«La cosa più importante di questo sistema è che ci sono prove concrete del suo funzionamento. Durante l’evento di Napoli, sono stati presentati vari esempi di implementazione della Tecnologia CNT, seguiti da operazioni di monitoraggio per verificarne gli effetti, condotte dal gruppo di ricerca del CNT-APPs. Le testimonianze dei partecipanti hanno confermato, poi, l’efficacia di questa soluzione, il che è significativo. 

Contrariamente a molti prodotti innovativi che vengono promossi senza prove concrete, la Tecnologia CNT è stata verificata da un gruppo di colleghi ricercatori del settore ICAR10, con numerosi beneficiari che hanno confermato i risultati positivi. Questo aspetto distingue nettamente la CNT da altre soluzioni simili, che spesso mancano di documentazione concreta che ne testimonia l’efficacia. Inoltre, il fatto che sia una tecnologia brevettata aggiunge certamente un ulteriore livello di credibilità ma la vera garanzia per il cliente finale deriva dalle prove di laboratorio che ne comprovano senza ombra di dubbio l’efficacia».

In conclusione, alla luce del lavoro svolto dal gruppo di lavoro CNT-APPs, composto da rappresentanti di diverse università italiane, ritiene che l’Università di Palermo possa essere coinvolta in questo percorso?

«Auspico che l’Università di Palermo segua il percorso già intrapreso dai colleghi di altre sedi formulando, laddove possibile, anche percorsi integrati di conoscenza delle questioni correlate all’umidità di risalita, con il coinvolgimento della CNT-APPs. Questo coinvolgimento potrebbe arricchire il panorama delle ricerche e delle soluzioni innovative, promuovendo una collaborazione fruttuosa e avanzamenti significativi anche nel campo dell’architettura tecnica».

 

CURRICULUM VITAE – Rossella Corrao

Architetto, Dottore di Ricerca in Ingegneria Edile: Tecniche di Progettazione e Produzione Edilizia. È Professore Ordinario di Architettura Tecnica (ex SSD ICAR/10 ora CEAR08/A) presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Palermo dove svolge anche parte della sua attività didattica nell’ambito del corso di laurea in Disegno Industriale (tenendo il corso di Progetto Tecnico per il Design dello Spazio) e del corso in Architettura del Paesaggio (tenendo il Laboratorio di Sistemi Green per la Sostenibilità dell’ambiente urbano. Presso il Dipartimento di Ingegneria, poi, tiene il corso di Architettura Tecnica e Innovazione Tecnologica, nell’ambito del Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria dei Sistemi Edilizi.

Negli ultimi anni la sua attività di ricerca si è concentrata sullo studio degli effetti dell’evoluzione tecnologica nel settore edilizio; delle problematiche legate alla realizzazione di involucri edilizi sostenibili ed attivi; della potenzialità di nuovi materiali e tecnologie per migliorare le prestazioni ed il design di componenti edilizi. Dal 2019 al 2023 ha coordinato per il PP9-UNIPA le attività relative al progetto “iHERITAGE: ICT Mediterranean Platform for UNESCO Cultural Heritage”,  finanziato dal Programma ENI CBC MED 2014-2020. È autrice di numerosi libri e articoli scientifici pubblicati in riviste nazionali ed internazionali ed atti di convegni. È, inoltre, coautrice di diversi brevetti  registrati a livello internazionale e co-fondatrice della “SBskin. Smart Building Skin”, spin-off accademico dell’Università di Palermo.

 

Ascolta l’intervento della professoressa Rossella Corrao tenuto in occasione del Congresso di Napoli “Umidità e beni culturali”, cliccando qui.