Immagine da: https://www.santagneseinagone.org/le-fotografie-della-cripta/

Il valore della Tecnologia a Neutralizzazione di Carica CNT per il mondo del restauro è ormai evidente. Considerata dai maggiori esperti un antidoto in grado di eliminare l’umidità di risalita capillare dalle murature, la Tecnologia CNT protegge affreschi, dipinti e materiali costruttivi autentici dal deterioramento causato dal fenomeno che minaccia gran parte degli edifici storici. Tanti i professionisti che, sulla base delle verifiche scientifiche e dei dati ufficiali, hanno confermato l’efficacia della Tecnologia. Tra loro anche il professor Giovanni Carbonara, architetto e docente di restauro architettonico presso la “SapienzaUniversità di Roma, scomparso improvvisamente lo scorso febbraio. Ritenuto uno dei più grandi maestri e capofila della “scuola romana” del restauro, il prof. Carbonara, avendo constatato personalmente l’efficacia della tecnologia CNT nella risoluzione definitiva dell’umidità di risalita, l’aveva definita «l’innovazione del secolo per il restauro e l’edilizia».

Giovanni Carbonara

Solo alcuni mesi fa ricercatori, docenti universitari, progettisti ed esperti di diagnosi si sono riuniti presso la Cripta di Santa Agnese in Agone, in Piazza Navona a Roma, per apprezzare l’efficacia della Tecnologia a Neutralizzazione di Carica CNT nell’aver eliminato definitivamente l’umidità di risalita capillare, che affliggeva da sempre questo noto luogo di culto. Negli anni, il fenomeno, causato dall’incontrollabile idrografia del sottosuolo della città, ha provocato la perdita di parte degli affreschi, raffiguranti la vita e il martirio della giovane Agnese. Rischio ormai scongiurato, grazie alla corretta applicazione della CNT.

Durante l’incontro presso la Cripta, gli esperti hanno potuto verificare le condizioni delle murature e degli affreschi restaurati, oltre a commemorare il compianto prof. Giovanni Carbonara che vogliamo ricordare con le parole della professoressa Daniela Esposito, direttrice dopo di lui della scuola di specializzazione e oggi a capo del dipartimento di storia, disegno e restauro dell’architettura della “Sapienza” di Roma.

 

«Il professor Carbonara è stato un protagonista della disciplina e del pensiero sul restauro. Tra i suoi meriti – afferma la prof.ssa Esposito – c’è quello di aver dato vita ad una riflessione avanzata che ha contributo allo sviluppo della posizione del restauro critico-conservativo, che con approccio rigorosamente scientifico e filologicamente fondato ha per obiettivo la conservazione dei monumenti ottenuta attraverso l’azione critica che agisce in armonia con il linguaggio dell’opera da restaurare. Quella del professor Carbonara è una figura che ha segnato un percorso di cui siamo tutti figli. A livello europeo – e anche internazionale – è protagonista di riferimento per il suo pensiero e per i tanti campi che la sua riflessione ha toccato: dal ruolo del progetto architettonico contemporaneo e di quello di restauro, custode dell’eredità del passato da riconsegnare alle generazioni future, attraverso il processo di conservazione. Il professor Carbonara era un uomo capace di ascoltare, di cercare soluzioni a qualsiasi problema si presentasse per ciò che riguarda la salvaguardia e la tutela del patrimonio culturale. Ha insegnato a molti di noi l’ascolto, la comunicazione chiara e lineare e, al tempo stesso, culturalmente elevata, la coerenza e la fiducia nella forza del pensiero e dei grandi ideali».

 

Allievo e assistente presso la cattedra di Renato Bonelli, Giovanni Carbonara è stato professore ordinario di Restauro architettonico presso la facoltà di Architettura di “Sapienza” Università di Roma. Ha diretto la Scuola di Specializzazione in Restauro dei Monumenti della “Sapienza” di Roma dal 1995 al 2013 ed è stato vicepreside della Facoltà di Architettura dal 2000 al 2006. Il suo impegno civile, scientifico e professionale si è articolato armoniosamente fra l’insegnamento e alcune consulenze sui più importanti monumenti, religiosi e civili, del nostro Paese, quali la facciata di Palazzo Montecitorio, la chiesa paleocristiana di Santo Stefano Rotondo a Roma, le cattedrali di Matera e di Ferrara, il Grattacielo Pirelli a Milano. Il restauro – affermava – «si nutre del dubbio e della conseguente ricerca, richiede apertura mentale ed equilibrio, rigore concettuale e insieme spirito pratico». Fino a poco prima di lasciarci il professor Carbonara non mancava a incontri, convegni e presentazioni, mantenendosi testimone attivo della cultura e della riflessione sulla conservazione e il restauro del patrimonio culturale, architettonico e paesaggistico.

«Ci sentiamo tutti più soli – conclude la professoressa Esposito –, ma ci conforta sapere che i suoi insegnamenti continueranno a vivere nell’opera di tanti che ha formato, nell’università, nei ruoli pubblici e nelle professioni».

 

CV DANIELA ESPOSITO

Architetto, specialista in Restauro dei Monumenti e Dottore di Ricerca in Conservazione dei Beni architettonici, è professoressa ordinaria presso la Facoltà di Architettura, della “Sapienza” Università di Roma, afferente al Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura.

Titolare della cattedra del Laboratorio di Restauro architettonico del Corso di Laurea magistrale in “Architettura (Restauro)”, dal 2013 al 2019 è stata direttrice della Scuola di Specializzazione in Beni architettonici e del Paesaggio e, dal 2022 è direttrice Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura della “Sapienza” Università di Roma.